PALLONCINI_CONTENUTI
Uno spettacolo che riflette sulla diversità, dedicato a chi pensa che ne se parli fin troppo.
“La maggior parte della gente non capisce come altri possano soffiarsi il naso in un modo diverso dal loro.” Ivan Turgenev
Una madre, Germana, è alle prese con gli ultimi preparativi della festa di compleanno del figlio piccolo, Carlino, e una banale richiesta la getta in un labirinto di dubbi. E’ così che il colore dei palloncini si trasforma nella porta d’accesso a un flusso - reflusso?- ininterrotto di pensieri e paure sull’identità di genere, complice la madre di un compagno di classe del piccolo, Mirella. La voce di una coscienza nervosa e molto confusa si fa largo in una serie di veri e falsi problemi, ipocrisie e sincere preoccupazioni, fino all’esplorazione del mare magnum del web, dove chiunque scrive quello che non dice ma pensa, sotto copertura di creativi nickname.
Palloncini - poteva essere scemo è un ritratto tragicomico che ha la sua ragion d’essere in recenti fatti di cronaca, dai ragazzini che si sono gettati dal balcone perché tacciati di essere diversi ai sit-in difesa della famiglia tradizionale. Per sorridere ancora una volta, proprio là dove non c’è niente da ridere.
con Gianna Coletti, Laura Pozone
regia di Gabriele Scotti
produzione Rossofilm e Gabriele Scotti
con la partecipazione di Casa delle Arti - Spazio Alda Merini
CAST ARTISTICO
GABRIELE SCOTTI
Laureato in Filosofia Morale con tesi sull’Approccio delle Capacità di Martha Nussbaum, segue un corso triennale di Regia e Produzione audiovideo. Approfondisce la materia teatrale con Dario del Corno, Annig Raimondi, Serena Sinigaglia, Renata Ciaravino. Negli anni lavora in ambito video come assistente alla regia, aiuto regia, filmmaker, regista e autore di testi.
Firma la sceneggiatura del documentario In Famiglia realizzato per la Provincia di Milano, è sceneggiatore del film lungometraggio Tra Cinque Minuti in Scena (Miglior Film Indipendente ai premi FICE 2013) e dei docufilm Il tempio delle meraviglie Alla Scala (nelle sale Nov 2015) e Leonardo ritorno a Milano (in sala Apr 2016) entrambi per la regia di Luca Lucini.
Esordisce in teatro con testo e regia de Le Poveracce, record di incassi dello Spazio Tertulliano di Milano. Segue lo spettacolo Palloncini di cui è autore e regista. I suoi lavori puntano a rappresentare vite umane di oggi per raccontare aspetti problematici del vivere contemporaneo facendo passare la riflessione attraverso il riso, ora empatico, ora amaro.
GIANNA COLETTI
Attrice milanese, vanta una lunga carriera iniziata da piccolissima. Lavora soprattutto in teatro portando in scena commedie, opere di prosa e operetta. Tra gli altri lavora con Garinei e Giovannini,, Piero Mazzarella, Gino Bramieri, Gino Landi. E’ stata diretta da Tato Russo del Bellini di Napoli, Andrèe Ruth Shammah, Dario D'Ambrosi fondatore del Teatro Patologico, Gino Landi nelle operette del Teatro Verdi di Trieste, Carlo Mazzacurati, Giancarlo Sepe, Walter Manfrè, Antonio Sixty.
Prende parte anche a film tra i quali Facciamo Paradiso di Mario Monicelli e numerose fiction tv. Nel Dicembre 2011 è protagonista del lungometraggio Tra Cinque Minuti in Scena, regia di Laura Chiossone.
Negli ultimi anni prende parte alle produzioni del Teatro Stabile di Bolzano per la regia di Marco Bernardi (La vita che ti diedi) e opera anche come autrice firmando gli spettacoli Cuori infranti e ossa spezzate, Donne Donnine Donnacce. A fine 2015 è uscito Mamma a carico, il suo primo libro edito da Einaudi.
LAURA POZONE
Diplomata attrice alla Scuola Civica Paolo Grassi di Milano. Negli anni continua la formazione con laboratori tenuti da Emma Dante, Serena Sinigaglia, Cristina Pezzoli, Leo Muscato, Giovanni Veronesi, Roberto Traverso.
Tra i suoi spettacoli teatrali ci sono Il Signor Rossi contro l’Impero del male di e con Paolo Rossi, L’italiana in Algeri di Dario Fo, Carnival Dream di Fabio Momo (in inglese, con repliche in Cina, Dubai e Libano), Quattro donne e un matrimonio di F. Banfo, Rimidia lapocalisse di A. Cendron, Molière a sua insaputa con Paolo Hendel, di Leo Muscato e Apocalypse Wow di Compagnia Blusclint.
Scrive e interpreta il monologo Love is in the Hair, in scena anche a Milano al Teatro della Cooperativa. Dal 2015 collabora con Il Terzo Segreto di Satira. Cura la programmazione teatrale del Cicco Simonetta di Milano per la stagione 2015-‐16.
Premi: 2009-‐ PRIMO PREMIO, PREMIO DEL PUBBLICO E PREMIO GIURIA GIOVANI al concorso La parola e il gesto (presidente di giuria Roberto Herlitzka); 2011-‐ PREMIO DEL PUBBLICO e MENZIONE SPECIALE al concorso Salicedoro (presidente di giuria Corrado Accordino); 2013-‐ PRIMO PREMIO al concorso Attori Doc (presidente di giuria Emilio Russo).
INFORMAZIONI GENERALI
Dimensione minime palco: 6x6 Quadratura nera alla tedesca
2 quinte a quadratura del fondale. Possibilità di leggero appendimento sul fondo.
LUCI
-12 ch dimmer consolle luci con possibilità memorie
-15 pc 1000w + bandiere e porta gelatine
-6 super lucciole 75 w lampada 8° + porta gelatine
AUDIO
Impianto diffusione adeguato alla sala Mixer audio
Francesco Mattana - SaltinAria
"Palloncini è stato un successo di pubblico, e quando uno spettacolo ha successo è doveroso che sia gli allestitori sia gli articolisti si pongano delle domande. Il tema - ovvero la gayezza - di suo incuriosisce. Quando poi la gayezza di cui sopra viene estesa, con un'operazione teatrale forse più incosciente che spregiudicata, a un nanerottolo di sette anni, allora scatta il passaparola tra la gente. Ma non è solo la trama ad avere intrigato. Il tamtam è partito anche perché le attrici sono due signore attrici, e perché il testo è davvero brioso, con qualche idea innovativa."
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Francesca Romana Lino - Fattiditeatro.itUn testo davvero sfaccettato, provocatorio e raramente reticente, pur nella leggerezza della commedia, sostenuta in modo sempre convincente dalla connaturale nota comica della Coletti e non meno dalla sfaccettata e cangiante vèrve della Pozone, disinvolta nel modulare canoni e registri. E questo fa, la regia di Gabriele Scotti: le fa muovere avanti e indietro, quasi sempre a luci fisse, prestandoci il suo sguardo a tutto tondo, che è quello di chi fissi le strategie sociali di furiosi topolini da laboratorio.
Leggi la recensione completa Elena D'Elia- Brainstorming culturale magazineIl testo è esplosivo e coinvolgente, con battute al fulmicotone per le quali spesso si ride fino alle lacrime; i tempi dell’azione scenica sono calcolati fin nei minimi dettagli e perfettamente gestiti dalle due attrici. La sensazione è di aver preso parte ad una profonda riflessione su un tema fortemente attuale, trattato tuttavia con ironia e soprattutto senza alcuna connotazione politica. C’è la maggiore consapevolezza su come degli argomenti delicati si possono affrontare con uno sguardo diverso, onesto e sincero.”
Leggi la recensione completaVia A. Soffredini,77
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